L’articolo 1 comma 445 della Legge di Bilancio 2019 si occupa di rafforzare l’attività di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e inasprire le sanzioni per i datori di lavoro non in regola con lo scopo di fortificare il contrasto al fenomeno del lavoro nero e la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
A partire dal 1 gennaio 2019 gli importi sono aumentati:
– del 10% per le sanzioni (amministrative e penali) riguardanti la violazione delle disposizioni del D.Lgs 81/2008 (formazione dei lavoratori, assegnazione incarichi per la sicurezza, nomina del medico competente, possesso della documentazione in riferimento al Testo Unico di Sicurezza, ecc.).
– del 20% per le sanzioni riguardanti violazioni in materia di lavoro nero, somministrazione illecita, esercizio non autorizzato dell’attività di intermediazione e selezione di personale, mancato possesso/conservazione della documentazione di distacco transnazionale in riferimento all’art. 10 del D.Lgs 136/2016 (contratto di lavoro, prospetto paga, ecc.), inosservanza delle norme sull’orario di lavoro, sulle ferie annuali e sul riposo giornaliero.
Le maggiorazioni sono raddoppiate se il datore di lavoro nei tre anni precedenti è stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti.
I ricavi derivanti dagli aumenti saranno versati al bilancio dello Stato per essere riassegnati, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Saranno inoltre destinati all’incremento del Fondo risorse decentrate dell’Ispettorato nazionale del lavoro per la valorizzazione del personale dello stesso.
E’ prevista inoltre, nell’arco di 3 anni, l’immissione in ruolo di 930 nuove figure prevalentemente ispettive.
Tali risorse saranno destinate allo svolgimento di compiti quali la conciliazione delle controversie di lavoro, l’emanazione dei provvedimenti amministrativi per la tutela della maternità e la stessa gestione burocratica della struttura periferica.
N.B. L’aver elevato gli importi sanzionatori senza aver detto nulla circa il tetto dei 50.000 euro soggetto alla depenalizzazione (la possibilità di pagare 1/3 in misura ridotta entro i 30 giorni successivi all’emanazione del verbale) riduce, di molto, la portata dell’innovazione legislativa. Infatti, molti datori di lavoro qualora superino la soglia massima dei 50.000 euro (nonostante gli aumenti del 20%), potranno pagare, sempre, 1/3 del massimo, ossia meno di 17.000 euro. Non aver previsto una modifica al tetto massimo, rende la novità sostanzialmente ininfluente per i casi più eclatanti.
Di seguito file pdf scaricabile della Legge di Bilancio 2019 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
A pagina 79 potrete trovare i punti sopra affrontati.