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IN CANTINA: Rischi e adempimenti per la sicurezza da non dimenticare mai

La sicurezza sul lavoro continua a essere sottovalutata tant’è che le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno 2022 sono state 382.288, in aumento del 43,3% rispetto alle 266.804 dei primi sei mesi del 2021 (+56,1% rispetto alle 244.896 del periodo gennaio-giugno 2020 e +18,1% rispetto alle 323.831 del periodo gennaio-giugno 2019).

 

Quali sono i rischi presenti in una cantina?

Per dare un’idea di quanto una valutazione debba essere precisa e puntuale, di seguito riportiamo alcuni esempi di attività che comportano un rischio e che quindi devono essere valutate predisponendo le opportune misure di prevenzione e protezione:

  • i veicoli che conferiscono l’uva e che transitano nei piazzali esterni dello stabilimento produttivo possono essere causa di collisione e di investimenti.
  • in prossimità della tramoggia con coclee ad alimentazione elettrica vi è pericolo di caduta dall’alto nella tramoggia stessa, che si trova più in basso del pavimento.
  • con la diraspatrice il rischio è legato principalmente alla pulizia e alla manutenzione della macchina.
  • con il lavoro in prossimità di aperture nel pavimento vi è il rischio di caduta dall’alto del personale; caduta dall’alto di materiale che può colpire gli addetti che si trovano sotto.
  • durante il riempimento o la pulizia delle autocisterne e/o dei vasi vinari vi è rischio di caduta dall’alto.
  • durante il lavoro in prossimità delle macchine pigiatrici, diraspatrici i livelli di esposizione al rumore possono superare gli 85 dB(A).
  • rischio sollevamento e trasporto di ceste contenenti uva.
  • durante il controllo visivo della colmatura del tino, durante le operazioni di follatura e rimontaggio, oppure quando si effettuano manutenzioni al circuito di raffreddamento/ riscaldamento possono, avvenire ferite e contusioni per caduta dall’alto, annegamento in caso di caduta dentro il tino pieno di mosto, specie se l’addetto ha perso conoscenza per la presenza di gas asfissianti.
  • durante operazioni legate alla fase di solfitazione (stoccaggio e movimentazione delle bombole di SO2, riempimento del solfitometro, solfitazione del mosto) possono avvenire danni agli occhi e all’apparato respiratorio con bronco-costrizione e sintomi asmatiformi per esposizioni elevate e/o prolungate.
  • esposizione a vapori di alcol etilico nel corso della fermentazione del mosto
  • durante l’utilizzo e stoccaggio di bombole contenenti gas a pressione, c’è il rischio di scoppio, per esempio per un aumento eccessivo di temperatura; in seguito a urti vi è possibile rottura a livello del riduttore con uscita violenta del gas.
  • sforzo fisico notevole, per esempio spingendo le pompe per i travasi; rischio di infortuni per schiacciamento dei piedi da parte delle ruote e rischio di investimento.
  • con l’utilizzo di apparecchi elettrici in ambiente umido, per esempio pompe e agitatori con pavimenti bagnati o con elevata umidità dell’aria, c’è il rischio di folgorazione; il rischio è amplificato nel caso di contatto accidentale diretto o indiretto con parti elettriche in tensione.

Hai correttamente analizzato i rischi sopra citati?

I rischi sopra citati riguardano solo alcune delle attività di una cantina. Hai fatto questa analisi per tutte le fasi lavorative di una cantina?

Quali sono i controlli che possono essere effettuati in materia di sicurezza sul lavoro in cantina?

E cosa succede se l’azienda non ha adempiuto a tutti gli obblighi normativi?

 

Il principale obbligo normativo di ogni azienda è: redigere il documento di valutazione dei rischi e nominare il RSPP. Quindi qualsiasi cantina dovrà necessariamente rispettare questi primi due obblighi. A seguire si susseguono una serie di adempimenti che possiamo riassumere:

  • effettuare la formazione ai lavoratori
  • dotare i lavoratori di attrezzature sicure
  • prendere provvedimenti per l’esposizione ad eventi chimici pericolosi
  • sottoporre i lavoratori ai controlli sanitari previsti

 

Per dare un’idea delle possibili non conformità normative, alleghiamo alla presente news un verbale di sopralluogo con relativa prescrizione a seguito di un sopralluogo da parte dell’organo competente in una cantina, per meglio comprendere le possibili lacune riscontrate.

  1. Come primo punto, ben visibile dalla pag. 1 del verbale, possiamo identificare quello previsto dall’art. 28 comma 2 lettera a), relativo al DVR aziendale incompleto per quanto riguarda i rischi: rumore, vibrazioni, chimico, movimentazione manuale die carichi e sistemi di prevenzione e protezione contro sviluppo di anidride carbonica.
  2. Inoltre, sempre a pagina 1, troviamo anche indicato l’art. 71 comma 4 lettera a), relativo alla mancata protezione di attrezzature di lavoro: sportelli di sicurezza ed albero cardanico del trattore.
  3. A pagina 2 viene collocata la galleria fotografica con le foto delle attrezzature non conformi.
  4. Viene inoltre indicato l’art. 64 comma 1 combinato disposto con allegato IV punto 2.1.4 bis, relativo alla mancata collocazione di sistemi di rilevazione dell’anidride carbonica (per approfondimenti sugli spazi confinati nelle cantine leggi il nostro articolo https://sicurezzaformazione-srl.it/individuazione-degli-ambienti-confinati-o-sospetti-di-inquinamento-nelle-cantine/)
  5. Sempre da pagina 2 in poi (per finire sulla pagina 3), vengono indicate le Prescrizioni previste per adeguare l’azienda alle carenze riscontrate e verbalizzate durante l’ispezione.

In questo caso sono state molte le violazioni riscontrate. Speriamo che questo articolo possa essere d’aiuto a tutti gli agricoltori, per far loro meglio comprendere le tipologie di controlli che vengono effettuati in caso di sopralluoghi ispettivi.

Allegato: Verbale sopralluogo presso cantina

 

Sicurezza Formazione Srl è a disposizione per aiutare la tua azienda a non incorrere in queste sanzioni.

Contattaci per maggiori informazioni o per un preventivo.

 

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