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SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: DAL 1° GENNAIO OPERATIVO IL PIANO INTEGRATO 2025

Con il Decreto Ministeriale n. 195 del 17 dicembre 2024, il Ministero del Lavoro ha approvato per la prima volta il Piano Integrato per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavorooperativo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

Questo piano, come specificato dal Ministero, rappresenta un cambio di paradigma: la sicurezza non è più solo un obbligo normativo, ma un valore fondamentale da integrare in ogni aspetto della vita lavorativa, educativa e sociale.

Vediamo di seguito quali sono gli obiettivi del Piano Integrato e le modalità operative.

OBIETTIVI DEL PIANO INTEGRATO 2025

L’obiettivo principale è contrastare incidenti sul lavoro e malattie professionali attraverso un approccio sinergico tra istituzioni, imprese, lavoratori e comunità.

Le azioni previste mirano a:

  • sensibilizzazione e formazione: coinvolgere giovani e lavoratori nel riconoscere la sicurezza come diritto e responsabilità;
  • supporto alle imprese: incentivare investimenti in sicurezza e rendere più agevole l’adozione di strumenti normativi;
  • rafforzamento dei controlli: migliorare la vigilanza per contrastare lavoro nero e caporalato;
  • riduzione dei rischi: diminuire incidenti e malattie professionali attraverso politiche preventive.

LE AREE DI INTERVENTO

Il piano si articola in cinque aree principali.

Prevenzione e promozione
L’INAIL implementerà progetti di formazione, pubblicherà il Piano Triennale 2025-2027 e offrirà finanziamenti alle imprese per migliorare gli standard di sicurezza, stanziando oltre 600 milioni di euro.

Campagne informative
Un piano di comunicazione integrata sensibilizzerà la popolazione sull’importanza della sicurezza, utilizzando media tradizionali e digitali. Verranno organizzate giornate tematiche, mostre interattive e collaborazioni con le scuole.

Formazione per i giovani
Le scuole saranno centrali nella diffusione della cultura della sicurezza. Sono previsti progetti come giornate di sensibilizzazione, concorsi e percorsi di aggiornamento per docenti.

Vigilanza straordinaria
L’INL condurrà campagne di controllo in settori ad alto rischio come edilizia e agricoltura. Saranno introdotti strumenti innovativi, come monitoraggio satellitare e badge virtuali per i cantieri.

Interscambio di dati
Il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP) sarà potenziato per agevolare il coordinamento tra enti ispettivi e garantire un controllo più efficace.

LE MODALITÀ OPERATIVE

Le modalità operative del Piano Integrato per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro si fondano su una stretta collaborazione tra il Ministero del Lavoro, l’INAIL e l’INL, con il coinvolgimento delle Regioni e delle ASL.

La gestione del piano prevede l’uso di strumenti avanzati come il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP), che consente uno scambio efficace di dati per supportare le attività ispettive e definire interventi mirati. L’azione è coordinata attraverso tavoli tecnici che coinvolgono le istituzioni, garantendo coerenza e integrazione delle iniziative.

Le attività sono pianificate in base a esigenze specifiche e possono essere aggiornate per rispondere a nuove criticità. Il monitoraggio è centrale: report mensili verificano l’andamento delle iniziative e il loro allineamento con gli obiettivi del piano. La flessibilità operativa permette di adattare gli interventi alle condizioni locali e settoriali, mentre protocolli di intesa con associazioni datoriali e sindacali rafforzano la diffusione delle migliori pratiche.

La comunicazione trasparente è garantita da sezioni dedicate nei siti istituzionali, con informazioni sui risultati delle attività.
Come specificato nel documento, l’individuazione delle modalità operative è rimessa alla autonoma determinazione di INAIL e INL.

I SOGGETTI INTERESSATI

I soggetti interessati dal Piano Integrato per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro sono:

  • lavoratori: rappresentano il fulcro del piano, destinatari delle iniziative di prevenzione, formazione e tutela;
  • imprese: coinvolte nella promozione della sicurezza come valore strategico per migliorare la competitività e la sostenibilità;
  • giovani e studenti: considerati fondamentali per diffondere la cultura della sicurezza fin dall’ambito scolastico;
  • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: coordinatore del piano, con un ruolo centrale nell’attuazione delle misure;
  • INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro): responsabile di progetti di prevenzione, formazione e vigilanza;
  • INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro): organismo chiave nelle campagne di vigilanza e contrasto al lavoro irregolare;
  • INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale): coinvolto nelle campagne informative, soprattutto per sensibilizzare i lavoratori neoassunti;
  • ASL/ATS e Regioni: partecipano alla pianificazione locale e alla realizzazione di interventi specifici per la prevenzione;
  • comunità: intesa come l’intera collettività, destinataria delle iniziative volte a promuovere la sicurezza come valore sociale;
  • parti sociali: sindacati e associazioni datoriali, che collaborano per diffondere le buone pratiche e promuovere comportamenti sicuri.
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