Un intervento all’incontro di “Aggiornamento per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza – Anno 2018” organizzato dall’Aulss 2 della Regione Veneto ci parla della valutazione del rischio biomeccanico nei reparti di degenza con particolare attenzione alla diversa suscettibilità dei soggetti esposti.
Il D.Lgs. 81/2008 ci richiede infatti di effettuare la valutazione dei rischi considerando anche le caratteristiche individuali dei lavoratori, come ad esempio l’età.
Ci vengono quindi illustrati i possibili passi operativi per una Valutazione dei Rischi inclusiva:
- identificazione dei rischi rilevanti per l’età tra quelli presenti nel ciclo di lavoro, sottoposti a valutazione;
- individuazione di compiti e mansioni nelle quali questi rischi sono presenti in modo rilevante;
- valutazione qualitativa, valutazione quantitativa, stima dei rischi;
- esame delle condizioni soggettive connesse all’età che possono aumentare la suscettibilità ai rischi.
Ricordiamo anche i principali fattori di rischio dei lavoratori della sanità:
- fattori ergonomici fisici: sollevamento e movimentazione di pazienti; posture scomode o dolorose;
- fattori psicosociali: ritmi di lavoro elevati o carico di lavoro eccessivo; richieste psicologiche di tipo emotivo; minacce e violenza fisica; lavoro a turni; conciliazione casa-lavoro;
- fattori biologici: rischio di esposizione a liquidi biologici/agenti aerodispersi potenzialmente infetti;
- rischio infortunistico: cadute accidentali; lesioni da ago e taglienti.
L’età anagrafica media dei lavoratori del comparto sanitario si aggira intorno ai 47 anni.
Questo dato insieme alla necessità di gestire disturbi e patologie muscoloscheletriche sono aspetti fondamentali correlati alla gestione del rischio da movimentazione pazienti.
Gli studi di laboratorio di analisi biomeccanica definiscono con il processo di invecchiamento una diminuita tolleranza al carico fisico.
Occorre analizzare per ogni reparto di degenza: il carico fisico nei diversi compiti lavorativi differenziato per gruppi omogenei (lavoratori addetti a svolgere gli stessi compiti lavorativi con gli stessi tempi espositivi) e per macroclassi di età anagrafica.
Vengono a tal proposito presentate alcune proposte per la valutazione del rischio fisico rispetto all’età:
- soggetti > 50 ANNI possono movimentare pazienti solo con ausili ed in coppia;
- soggetti > 50 anni non devono essere inseriti in reparti con rischio elevato;
- soggetti > 50 anni devono essere considerati esposti ad un indice MAPO (Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati) di un livello superiore a quello calcolato per la restante popolazione lavorativa di quel reparto;
- soggetti > 50 anni non dovranno essere adibiti a turni come unici operatori.
Nell’incontro di aggiornamento si è poi ricordato cosa può fare l’RLS nell’ambito dei rischi fisici; ad esempio valutare i requisiti minimi di un DVR per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide.
Tra i documenti dell’incontro è pubblicata una checklist per RLS relativa alla “verifica di gestione del Rischio da Movimentazione Pazienti” che vi riportiamo di seguito insieme alle slide dell’intervento “Focus sulla valutazione del rischio biomeccanico: strumenti di valutazione analitica nei reparti di degenza”.