LAVORO E CALDO: LE REGIONI CHIEDONO AZIONI COORDINATE
- 3 Luglio 2025
- Posted by: Lucia Baima
- Categoria: NEWS
In risposta all’aumento delle temperature, la Conferenza delle Regioni e Province Autonome ha approvato, il 19 giugno 2025, il documento condiviso “Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare” per rafforzare la prevenzione e protezione dal rischio da stress termico e promuovere una strategia condivisa per prevenire gli effetti del calore sui luoghi di lavoro.
Il cambiamento climatico non è solo un tema ambientale, ma una questione sempre più urgente per la materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in quanto il crescente innalzamento della temperatura medie ha un impatto diretto sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Le alte temperature, ondate di calore e radiazione solare possono compromettere seriamente la salute dei lavoratori, soprattutto in settori outdoor (edilizia, agricoltura, manutenzioni) e in ambienti indoor con impossibilità di climatizzazione (capannoni, autorimesse, magazzini…).
Per scaricare gratuitamente le linee guida della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, clicca sul seguente link: LINEE DI INDIRIZZO PER LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAL CALORE E DALLA RADIAZIONE SOLARE
IL CONTESTO ATTUALE
Il riscaldamento globale provocato principalmente dall’aumento delle emissioni di gas serra ha già prodotto profonde trasformazioni nel sistema climatico terrestre.
Le condizioni di salute nei luoghi di lavoro in relazione ad un calore estremo aumentano il rischio di patologie da calore, affaticamento e cali di concentrazione, fattori che a loro volta incrementano la probabilità di infortuni. Inoltre, l’eccessivo calore può compromettere le prestazioni lavorative, ridurre la produttività e alterare il comportamento di materiali, attrezzature e sostanze chimiche presenti negli ambienti operativi.
UN PIANO COORDINATO PER LA GESTIONE DEL CALORE. OBIETTIVO: IL COMFORT DEI LAVORATORI
In relazione al cambiamento climatico, si parla spesso di “caldo eccezionale”, ma la realtà ci dice che non si tratta più di un’eccezione ma di un fenomeno sistemico e ricorrente e ciononostante molte aziende si trovano impreparate o intervengono troppo tardi nel considerare misure adeguate alla tutela dei lavoratori esposti a condizioni ambientali estreme.
Il Coordinamento Tecnico per la Sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province Autonome ha l’obiettivo di promuovere azioni coordinate e condivise al fine di prevenire il rischio da microclima e radiazione solare nei contesti lavorativi, fornendo strumenti operativi e soluzioni concrete per gestire in modo efficace le attività svolte durante i periodi di forte calore in quanto tutti i lavoratori hanno diritto a operare in uno stato di comfort: in ambienti in cui i rischi per la salute e la sicurezza siano attentamente valutati, gestiti e soprattutto attenuati.
LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI LEGATI AL CALDO E ALL’ESPOSIZIONE SOLARE
In questo contesto, le linee di indirizzo del 19 giugno 2025 raccomandano un insieme coordinato di azioni per eliminare o ridurre al minimo i rischi correlati al caldo estremo, tra cui:
- Integrare la formazione specifica sul rischio da calore per i lavoratori esposti ad agenti fisici.
- Sorveglianza sanitaria mirata: quando l’analisi del rischio evidenzia un’esposizione significativa a condizioni di microclima caldo o a radiazione solare.
- Potenziare i presidi di primo soccorso dotandoli di strumenti adeguati per intervenire tempestivamente in caso di malesseri.
- Valutare preventivamente le condizioni del microclima che possono determinare l’insorgenza del rischio da stress termico negli ambienti indoor al fine di raggiungere il comfort termico secondo la norma EN 16768-2. Per tutelare la condizione dei lavoratori outdoor è possibile utilizzare strumenti ausiliari per la valutazione previsionale del rischio caldo come l’indice HI, il portale Worklimate oppure il calcolatore previsionale presente nella sezione “Radiazioni ottiche naturali” del Portale Agenti Fisici (PAF).
- Per una valutazione specifica esistono strumenti sofisticati come l’indice WBGT (Wet Bulb Globe Temperature) descritto nella UNI EN ISO 7243 ed il metodo ancora più accurato PHS affrontato nella UNI EN ISO 7933 che fornisce l’andamento stimato della temperatura rettale e della perdita di liquidi durante le otto ore di lavoro, indicando, se opportuno, anche la durata massima consentita dell’esposizione.
- Modulare la programmazione delle attività evitando le ore più calde per chi opera all’aperto ed evitando il lavoro in solitaria per garantire un intervento tempestivo in caso di malessere. Quando il rischio da calore resta significativo nonostante le misure adottate, è consigliabile limitare i tempi di esposizione attraverso: rotazione degli incarichi, pause mirate in ambienti freschi, aree di acclimatamento ed infine, per coordinare questo cambiamento organizzativo, è consigliabile individuare una figura aziendale responsabile della prevenzione e protezione contro il rischio termico
- Adottare DPI adeguati ed abbigliamento comodo, realizzato con fibre naturali e di colore chiaro, che favorisca la traspirazione.
- Corretta idratazione e alimentazione: è fondamentale mantenere un buon livello di idratazione durante la giornata: l’azienda deve garantire l’accesso ad acqua fresca sul posto di lavoro.
- Coordinamento negli appalti: aggiornare il DUVRI con misure anti-calore condivise tra tutte le imprese coinvolte.
ORDINANZA REGIONE PIEMONTE
E’ in vigore dal 2 luglio al 31 agosto l’ordinanza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che regola le condizioni di lavoro in situazioni di esposizione diretta e prolungata al sole per i lavoratori dei settori agricolo, florovivaistico e dei cantieri edili e affini.
Con una successiva ordinanza le stesse regole sono state estese dal 3 luglio al 31 agosto nei confronti dei rider e dei lavoratori della logistica e delle cave.
Entrambe le ordinanze “ove non sia possibile introdurre misure di riduzione del rischio” sanciscono il divieto di lavoro in condizioni di esposizione diretta e prolungata al sole tra le 12.30 e le 16 per attività classificabili come “attività fisica intensa” sul sito web https://www.worklimate.it/scelta-mappa/#caldo o altre attività equiparabili, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito web https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisicaalta/ riferita a “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12 segnali un livello di rischio “ALTO”.
Per favorire lo svolgersi delle attività lavorative in orari a rischio ridotto, la Regione raccomanda ai Comuni di valutare la possibilità di derogare, temporaneamente e previa valutazione della situazione contingente, ai regolamenti locali in materia di contenimento delle emissioni acustiche, al fine di consentire lo svolgimento delle attività lavorative in fasce orarie più fresche.